Flaminia Vetus

Da Massa Martana a Scheggia

Flaminia Vetus

Da Massa Martana a Scheggia

Flaminia Vetus

Da Massa Martana a Scheggia

Flaminia Vetus

Da Massa Martana a Scheggia

La via Flaminia

Questa via consolare romana che collegava Roma a Rimini, la sua costruzione venne avviata dal Console Gaio Flaminio Nepote, uno dei più importanti uomini politici del III secolo, molto amato dal popolo in quanto le sue idee contrastavano l’autorità indiscussa del Senato.

L’Umbria inedita della Flaminia Vetus

Il tragitto dell’antica via Flaminia ha segnato per secoli il destino dei territori attraversati tanto da poter essere oggi l’ideale filo conduttore dei nostri itinerari. Seguendo il suo tracciato si svela un’Umbria assolutamente inedita dove città e borghi sorprendono per la perfetta conservazione e bellezza dei centri storici e per un paesaggio sempre mutevole e ricco di suggestioni.

Massa Martana, Bevagna, Todi, Assisi, Perugia, Foligno, Spello, Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Gubbio costituiscono un tessuto vivo dove la Flaminia s’interseca con le altre antiche vie che hanno reso l’Umbria una terra di passaggio, d’incontro e di scontro tra culture e civiltà diverse.

La costruzione di questa strada era diventata strategica dopo la vittoria romana sui Sanniti e i loro alleati umbri ed etruschi nella battaglia di Sentinum del 295 a.C., che aveva dato loro il controllo dell’Italia centrale.

L’Umbria inedita della Flaminia Vetus

Massa Martana, Bevagna, Todi, Assisi, Perugia, Foligno, Spello, Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Gubbio costituiscono un tessuto vivo dove la Flaminia s’interseca con le altre antiche vie che hanno reso l’Umbria una terra di passaggio, d’incontro e di scontro tra culture e civiltà diverse: Etruschi, Umbri e Romani tanto per cominciare… e a seguire, dopo la crisi dell’Impero e le invasioni barbariche, il trionfo della civiltà comunale e del rinascimento fino all’età contemporanea.

La Via Flaminia lasciava Roma uscendo dalla Porta Flaminia, l’odierna Porta del Popolo, superava il Ponte Milvio e seguendo la Valle del Tevere entrava in Umbria ad Otricoli, continuando fino a Narni.

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